A casa

Rispettare le misure igieniche di base è il modo migliore per evitare una contaminazione.

Si applicano su base giornaliera, indipendentemente dall’ambiente e dalla situazione (ospedale, casa, scuola, in viaggio ecc.).

  • Lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone, per esempio dopo aver utilizzato il bagno, prima di cucinare o mangiare, quando si rientra a casa, dopo una pausa o la ricreazione, all’uscita dall’ospedale o dal medico ecc.[1]
  • Utilizzare una soluzione alcolica quando non è disponibile acqua.
  • In caso di raffreddore, starnuti o tosse, utilizzare un fazzoletto di carta e gettarlo nella spazzatura dopo l’uso, quindi lavare o disinfettare le mani.
     

No, basta lavarli accuratamente a mano oppure in lavastoviglie.

Di solito da 3 a 6 mesi dopo il trapianto.

No, non è necessario a meno che la pressione sanguigna del bambino non fosse troppo alta quando era in ospedale.

In questo caso, i medici chiederanno di misurarla a domicilio.

Non è consigliabile tenere uccelli, serpenti, tartarughe o altri rettili, a causa del rischio di contaminazione da funghi.

Se simili animali sono già presenti in casa, il bambino che ha subito il trapianto deve evitare qualsiasi contatto con loro e non deve assolutamente contribuire alla loro cura, per esempio pulendo gabbie, teche o altro tipo di terrario oppure dando loro da mangiare.

Gatti, cani, cavalli, mucche e altri animali non pongono alcun problema. Tuttavia, evitare di prendere nuovi animali durante il primo anno dopo il trapianto.
 

  • Nelle prime sei settimane: non può fare sport, ma è consigliabile che riprenda a muoversi il prima possibile e a camminare.
  • Nei primi tre mesi: non può fare sport intensi o di contatto, né andare in monopattino o usare i tappeti elastici.
  • In seguito: nessuna restrizione, sono possibili sport agonistici fino al livello olimpico
     

Durante i sei mesi successivi al trapianto, è preferibile evitare luoghi pubblici chiusi troppo affollati, come centri commerciali, cinema o sale da concerto, soprattutto nel periodo invernale.

Per andare a fare la spesa o viaggiare sui mezzi pubblici, scegliere le ore di minore affluenza.
 

Fino a 3 mesi dopo un trapianto di fegato

  • Sono vietati la carne cruda, il pesce crudo (compreso il salmone affumicato) e le uova crude. I prodotti di salumeria crudi (carne secca, salame, ecc.) sono autorizzati se acquistati nei supermercati, confezionati sottovuoto e consumati entro 24 ore.
  • Non consumare formaggi erborinati (tipo Roquefort) o a crosta fiorita/lavata (Camembert/Vacherin Mont d’Or).
  • Tutti i formaggi pastorizzati sono permessi (groviera, Vacherin Fribourgeois, Emmental, Babybel ecc.), compresi quelli con l’indicazione “latte crudo” sulla confezione.
  • Il latte deve essere pastorizzato o UHT.
  • Sono ammesse tutte le altre bevande e l’acqua del rubinetto.

In seguito e per tutta la vita

  • Il pompelmo (frutta, succo, succo di frutta multi-fruit) e l'arancia amara (= arancia di Siviglia, utilizzata per la marmellata, sciroppata, glassata con cioccolato) sono proibiti poiché sono incompatibili con l'assunzione di tacrolimus o ciclosporina.

    Siate rassicurati: una presa accidentale (per esempio in un succo di frutta multi-fruit) non è grave e non porta a conseguenze immediate o a lungo termine.

 

Al mare: sì, ma è essenziale applicargli della crema solare a “schermo totale” perché l’effetto del tacrolimus (farmaco immunosoppressore) rende la pelle più sensibile agli effetti dannosi del sole (tumore della pelle).

In piscina: Si raccomanda di evitare le piscine pubbliche durante il primo anno successivo al trapianto. È invece ammesso l’uso di piscine private (a casa oppure da amici e familiari).
 

La conservazione, preparazione e cottura degli alimenti devono essere eseguite in un “ambiente pulito”:

  • Pulire il frigorifero regolarmente (1-2 volte al mese)
  • Lavare accuratamente gli utensili e le stoviglie:

- a mano con acqua calda e detersivo per stoviglie (quindi asciugare con un panno pulito);
- in lavastoviglie a 60°.

  • Tenere pulito il piano di lavoro.
  • Lavarsi le mani prima di cucinare.
  • Preparare porzioni piccole per evitare gli avanzi e cucinare bene tutte le pietanze.
  • Conservare gli alimenti freschi o già cotti all’interno del frigorifero.
  • Consumare gli avanzi, i vasetti di omogeneizzato e le confezioni aperte entro 48 ore conservandoli in frigorifero.
  • Cuocere i surgelati direttamente, senza scongelarli.
  • Non ricongelare mai un alimento scongelato.
  • Controllare le date di scadenza dei prodotti alimentari.
  • Quando si va a fare la spesa, imballare gli alimenti freschi e trasportarli in una borsa termica per non interrompere la catena del freddo.
     

Di solito da 2 a 3 mesi dopo il trapianto.

No. Tuttavia, se uno dei fratelli del bambino è malato, bisogna evitare il più possibile il contatto fisico con il bambino che ha subito il trapianto.

Farmaci e vaccini

Inizialmente, vengono prescritti sei farmaci al giorno, a titolo preventivo, per ridurre gli effetti collaterali dell’immunosoppressore.
Tali farmaci proteggono da ipertensione e insufficienza renale e riducono il rischio di infezione virale o batterica.

Successivamente, il loro numero diminuirà progressivamente nel corso degli anni (1-3 al giorno).

Tipi di farmaci
Prednisolone® o Prednisone®
Nopil®
Aspirine®
Valcyte®
l’Ursofalk®
Trattamenti antipertensivi: Norvasc® (amlodipina), Reniten® (enalapril)
Aquadek®, Magnésium, Calcimagon D3®

 

Applicare la regola della mezz’ora:

  • se si è verificato un episodio di vomito entro mezz’ora dall’assunzione del farmaco, è possibile risomministrare al bambino la stessa dose;
  • se l’episodio si verifica dopo mezz’ora o più dall’assunzione del farmaco, non risomministrare il farmaco, poiché probabilmente è già stato assorbito.

Contattare il nostro Centro in caso di dubbi o se il vomito persiste.
 

Sì. Anche se il bambino ha un sondino nasogastrico.

Come per il tacrolimus, gli altri immunosoppressori (nifedipina, Amphomoronal® e Mycostatin®) devono essere assunti preferibilmente per via orale.

Gli altri trattamenti possono essere somministrati tramite il sondino.

Tuttavia, poiché il sondino è provvisorio, è preferibile abituare il bambino ad assumere i farmaci per via orale.
 

Non modificare gli orari di assunzione del tacrolimus, ma continuare a somministrarlo alla solita ora secondo il nuovo orario.

Per esempio:

Cambio di orario stagionale:
Ore 8:00 in inverno => Ore 8:00 in estate

Cambio di fuso orario:
Ore 8:00 a Ginevra => Ore 8:00 a New York
 

La tabella seguente indica la regola generale, che può tuttavia variare da una situazione all’altra:
 

Tipi di farmaci Durata generale dell’assunzione dei farmaci post-trapianto
Prednisolone® o Prednisone® Almeno 3 mesi seguendo un regime di dosaggio decrescente
Nopil®  Almeno un anno
Aspirine® Almeno 3 mesi o come da indicazione chirurgica
Valcyte® Almeno 6 mesi
Ursofalk® da 6 a 12 mesi o come da indicazione medica
Nexium® Almeno 3 mesi
Trattamenti antipertensivi: Norvasc® (amlodipina), Reniten® (enalapril)  in base ai progressi del bambino
Aquadek®, magnesio, Calcimagon D3® in base ai progressi del bambino

 

Sì, il programma di vaccinazione sarà proseguito a partire da 1 anno dopo il trapianto dietro raccomandazione e con il monitoraggio del Centro.

Per più informazioni su vaccini: INFOVAC

Per farmaci diversi dal paracetamolo, fare riferimento alla tabella seguente.

Tableau intéractions tacrolimus

Il bambino deve assumere sempre il tacrolimus o un altro immunosoppressore:

  • per via orale;
  • a un orario fisso;
  • alle stesse condizioni, a digiuno o a stomaco pieno.

Queste precauzioni essenziali aiutano a ridurre le fluttuazioni dei livelli ematici del farmaco.

L’analisi dei risultati è quindi più affidabile, il che facilita l’adeguamento del trattamento.

Se, nonostante tutto, i livelli ematici variano troppo, i medici suggeriscono di somministrare il tacrolimus a digiuno entro un certo lasso di tempo prima dell’assunzione di cibo.
 

In base alle nostre attuali conoscenze, sì. Una persona che ha subito un trapianto deve assumere i farmaci immunosoppressori a vita.

Sono attualmente in corso alcuni studi su questo aspetto.

Non ci sono controindicazioni per il ricorso all’omeopatia.

In assenza di studi convalidati, bisogna essere prudenti con prodotti quali tinture madri e rimedi spagirici.

Per quanto riguarda la fitoterapia, occorre fare attenzione all’origine delle piante, alle concentrazioni e alla qualità delle preparazioni.

È consigliabile discuterne con un membro dell’équipe, che potrà consultare il reparto di farmacologia clinica.

All'ospedale

Sì, dopo aver informato l’équipe di infermieri. Tuttavia, in questo caso deve indossare una mascherina.

Le mascherine sono disponibili presso il reparto. È possibile anche fare una passeggiata con il bambino intorno all’ospedale.

Sì, i familiari sono incoraggiati a visitare il bambino.

Tuttavia, se presentano segni di infezioni (raffreddore, tosse, diarrea...), dovranno astenersi dal visitare il bambino per l’intera durata dei sintomi.

Per non agitare il bambino, il numero di visitatori è limitato a due persone.
 

  • Lavare sempre le mani con acqua e sapone prima di avere il primo contatto giornaliero con il bambino.
  • Durante il giorno, disinfettare le mani prima di entrare e uscire dalla camera utilizzando una soluzione alcolica.
  • In caso di contatto con liquidi biologici, come urina, sangue o feci, lavarsi le mani con acqua e sapone.

Come lavarsi bene le mani?

Comment bien se laver les mains ?

Il bambino rimarrà in terapia intensiva per alcuni giorni (da 4 a 5 giorni) e poi sarà ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica per circa 3 settimane.

La durata del ricovero può variare a seconda del suo stato di salute. 
 

Sì, è una buona idea.

Si consiglia di portare al bambino i suoi piatti preferiti.

Tuttavia, evitare di dargli l’acqua del rubinetto. Le bottiglie d’acqua sono messe a disposizione dalle équipe. Una volta aperta, la bottiglia deve essere consumata entro 24 ore.

Il cibo e il vassoio con le vivande devono essere consumati rapidamente (non tenere il cibo “aperto” nella stanza).
 

Sì, è possibile rimanere con il bambino, sia in terapia intensiva che in chirurgia pediatrica.

In caso di febbre

Si consideri che il bambino ha la febbre se la sua temperatura corporea è superiore a:

  • 38°C [1]durante il primo anno dopo il trapianto
  • 38,5°C in seguito

In una prima fase, togliere i vestiti al bambino e fare un bagno, verificando che la temperatura dell’acqua sia più bassa di mezzo grado rispetto alla sua temperatura corporea.

È possibile somministrare del paracetamolo (ad esempio Dafalgan®).

Se la febbre persiste nonostante queste misure, contattare il pediatra o accompagnare il bambino direttamente presso l’ospedale pediatrico più vicino.

IMPORTANTE: PIÙ RECENTE È IL TRAPIANTO, PIÙ URGENTE SARÀ L’INTERVENTO DI UN MEDICO PER FAR VISITARE IL BAMBINO.
 

In caso di febbre o dolore, si raccomanda di somministrare/utilizzare solo paracetamolo, Dafalgan®, Panadol®, BenUron® ecc.

ATTENZIONE: non somministrare Ibuprofene®, Algifor®, Irfen®, Brufen®, Nurofen® e altri farmaci della famiglia dei FANS (= farmaci antinfiammatori non steroidei) a causa del rischio di insufficienza renale.

Se vengono prescritti questi farmaci, bisogna rifiutarsi di assumerli.

In caso di dubbi, contattare il Centro.